Stanza della Segnatura
La Stanza della Firma contiene tre delle opere più note di Raffaello: la Scuola di Atene, il Parnaso e la Disputa del Santo Sacramento. Ogni muro rappresenta un’area di pensiero: Teologia, Poesia, Filosofia e Giustizia, corrispondente ai principali campi della conoscenza scientifica., Nella Scuola di Atene, che rappresenta la Filosofia, Platone e Aristotele sono raffigurati al centro di un gruppo di altri filosofi in una scena, ambientata nell’antica Grecia, che simboleggia la saggezza dell’antichità classica. Aritmetica, Grammatica e Musica sono personificate da alcune figure: Geometria, Astronomia, Retorica e Dialettica da altri. Sopra di loro c’è un maestoso soffitto a volta che potrebbe riflettere il progetto di Donato Bramante per la Basilica di San Pietro a Roma., Non era il primo affresco dipinto nella Stanza della Segnatura – la stanza conteneva già decorazioni degli artisti del primo Rinascimento Piero della Francesca (1415-92), Perugino (1450-1523) e Luca Signorelli (1445-1523), ma Giulio II decise che questi dipinti erano spendibili e potevano essere dipinti sopra.
Scuola di Atene: Composizione
Questo affresco – capolavoro del disegno – rappresenta la Verità naturale, acquisita attraverso la ragione., Sotto la volta ad arco di un’immensa Basilica con soffitto a cassettoni e lesene, (ispirata a quella di Costantino nel Foro romano), decorata con le statue di Apollo e Minerva, una folla di filosofi e saggi del passato, insieme ad artisti e mecenati dell’Alto Rinascimento, discutono animatamente tra loro o mediano in silenzio. La prospettiva lineare straordinariamente profonda crea un’incredibile illusione di profondità. Al centro vediamo Platone (lunga barba bianca e le fattezze di Leonardo da Vinci), testo del Timeo in mano, l’altra mano che indica il cielo, la “sede di tutte le idee”., Al suo fianco c’è Aristotele, a sua volta tenendo la sua Etica e indicando la terra. I due filosofi e il loro gesto fanno un punto che è il nucleo della filosofia di Marsilio Ficino: il gesto di Aristotele simboleggia lo spirito positivo; il gesto verticale di Platone allude a una qualità superiore, la contemplazione delle idee.
A sinistra, avvolto in un manto olivastro, è Socrate, che discute in un gruppo che comprende Crisippo, Senofonte, Eschine e Alcibiade., Di fronte al venerabile scienziato veneziano Zenone, è Epicuro, coronato da foglie di vite, presumibilmente difendendo il principio dell’edonismo. Attentamente seguito dai suoi allievi (tra cui il turbanned Averroes) Pitagora insegna il diatesseron da un libro. In forte contrasto di fronte a lui c’è Xenocrate (altri dicono Parmenide). In primo piano, testa appoggiata sul braccio, il dolente Eracleito (con le fattezze di Michelangelo)., L’assenza di questa figura nel cartone originale (ora nella Biblioteca Ambrosiana di Milano) e il suo evidente stile michelangiolesco (è modellato sulle Sibille e Ignudi del soffitto sistino), fanno pensare che Raffaello abbia aggiunto questa figura nel 1511 quando, dopo aver completato la stanza, vide la prima metà degli affreschi del soffitto della Cappella Sistina. In omaggio al suo grande rivale, Raffaello ritrasse Michelangelo nelle vesti del filosofo di Efeso., Il bambino al fianco di Epicuro, chiaramente indifferente alle speculazioni dei pensatori, sembra essere Federico Gonzaga (1500-40), poi Federico II di Mantova della famosa famiglia Gonzaga di mecenati e collezionisti rinascimentali. Il passante in toga bianca traslucida e sorriso da Vinci, è presumibilmente Francesco Maria Della Rovere (1490-1538), nipote di Giulio II e poi duca di Urbino.
Più a destra, tranquillamente sdraiato sulle scale, è Diogene, l’espulsione delle rimostrazioni da parte dei discepoli dell’Accademia., In primo piano, alla destra di Aristotele, Raffaello colloca l’architetto rinascimentale Donato Bramante (1444-1514) nella persona di Euclide, che è raffigurato chinandosi su un tavolo e dimostrando un teorema con l’aiuto di una bussola. Bramante, il consulente architettonico di Giulio II, e un lontano parente di Raffaello da Urbino, è stato responsabile della convocazione di Raffaello a Roma, e il giovane uomo ricambia firmando il suo nome nel bordo d’oro della tunica di Bramante. A destra, identificato dalla corona che indossa, è il geografo Tolomeo, che tiene il globo della terra., Di fronte a lui c’è l’atronomero Zoroastro, che tiene il globo del cielo. Il giovane al loro fianco e rivolto verso lo spettatore è presumibilmente Raffaello stesso in compagnia di Sodoma (abito bianco), l’artista che ha preceduto Raffaello nella decorazione del soffitto della stanza della firma.