Dalla Wiener Werkstätte all’Art Deco

La morte dell’Art Nouveau iniziò in Germania e in Austria, dove designer come Peter Behrens, Josef Hoffmann e Koloman Moser iniziarono a rivolgersi a un’estetica più sparuta e più severamente geometrica già nel 1903., In quell’anno, molti designer precedentemente associati alla Secessione viennese fondarono il collettivo noto come Wiener Werkstätte, la cui preferenza per le forme aspramente angolari e rettilinee richiamava un’estetica più precisa e di ispirazione industriale che ometteva qualsiasi riferimento esplicito alla natura., Questa reificazione delle qualità del design a macchina è stata sottolineata nel 1907 da due eventi chiave: l’installazione di Behrens come capo di AEG di tutto il design aziendale, dagli edifici ai prodotti alla pubblicità, rendendolo il primo designer industriale al mondo; e la fondazione del Werkbund tedesco, l’alleanza formale tra industriali e designer che sempre più tentavano di definire un sistema di tipi di prodotto basato sulla standardizzazione., In combinazione con un ritrovato rispetto per il classicismo, ispirato in parte dall’Esposizione mondiale colombiana di Chicago nel 1893 e dato una benedizione ufficiale dal movimento City Beautiful negli Stati Uniti, questa estetica ispirata alla macchina si sarebbe infine sviluppata, all’indomani della prima guerra mondiale, nello stile che ora tardivamente chiamiamo Art Deco. Il suo carattere spiccatamente commerciale fu espresso in modo più succinto all’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi nel 1925, l’evento che, negli anni ‘ 60, avrebbe dato il nome all’Art Déco.,

Influenze postmoderne

Nonostante la sua breve vita, l’Art Nouveau si rivelerà influente negli anni ’60 e’ 70 per i designer che desiderano liberarsi dall’estetica limitante, austera, impersonale e sempre più minimale che prevaleva nelle arti grafiche. Le qualità lineari e incontrollate dell’Art Nouveau sono diventate fonte di ispirazione per artisti come Peter Max, la cui evocazione di un’esperienza alternativa sognante e psichedelica richiama il mondo estetico immaginativo, effimero e a flusso libero della fine del secolo.,

Sempre riconosciuto fin dall’inizio come un passo importante nello sviluppo del modernismo sia nell’arte che nell’architettura, oggi l’Art Nouveau è inteso meno come un ponte di transizione tra periodi artistici in quanto espressione dello stile, dello spirito e del pensiero intellettuale di un certo arco di tempo, centrato intorno al 1900. Nella sua ricerca di stabilire un’estetica veramente moderna, è diventato il linguaggio visivo che definisce per un momento fugace dell’epoca.

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